Milano, polizze, badanti, case di riposo: ora c’è il gruppo d’acquisto

PuntoWelfare oggi è sul Corriere della sera. Far sapere al maggior numero di persone quello che l’Associazione propone per il benessere delle persone è fondamentale. Più saremo e più avremo forza per negoziare le migliori condizioni nei servizi sociali.

 

L’idea di una non profit per ottenere sconti: già 300 gli iscritti. L’adesione costa 95 euro. «Ora puntiamo a raccogliere migliaia di associati»

Contratti da stipulare collettivamente (in modo da avere maggiore forza nella trattativa) e logica del gruppo d’acquisto. Applicato ai servizi sociali. L’idea originale è di un gruppo di amici che due settimane fa hanno fondato l’associazione non profit «Punto welfare». Risultato: già trecento adesioni e altri duecento interessati che potrebbero sottoscrivere a breve il «patto». In sostanza l’associazione negozierà con assicuratori, strutture sanitarie, badanti e assistenti domiciliari a vario titolo il costo dei servizi di welfare a condizioni che un singolo cittadino da solo non potrebbe mai ottenere. Si pensi alle facilitazioni possibili nelle case di cura per anziani, ad esempio. «Abbiamo incredibilmente già raggiunto una piccola massa critica in pochi giorni, ma il sistema funzionerà davvero se diventeremo migliaia — spiega il vicepresidente Federico Gallo Perozzi —. Già adesso siamo riusciti a stringere il primo accordo con una assicurazione che garantisce a tutti gli associati una rendita vitalizia da 1.500 euro al mese in caso di perdita di autosufficienza». Aderire costa 95 euro l’anno e darà diritto ad una serie di benefici che aumenteranno via via. «Ci stiamo muovendo anche sui piani sanitari — continua Gallo — per il rimborso delle spese mediche. I dipendenti delle grosse aziende hanno assicurazioni ad hoc, una sorta di bonus. Ma i cittadini semplici? Vogliamo che i servizi di welfare a tutto tondo diventino meno onerosi per tutti, anche alle fasce sociali più deboli».

Il progetto è stato presentato all’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che con il portale Wemi.it l’anno scorso ha messo in rete tutti i servizi domiciliari certificati da Palazzo Marino, da pagare in base alla fascia di reddito di appartenenza. In un anno, quei centri hanno raccolto le richieste di oltre 5 mila persone. Mancava, forse, il tassello della contrattazione collettiva e del gruppo d’acquisto per spuntare condizioni vantaggiose: «Le possibili sinergie tra i due progetti ci sono e potremmo attivarle presto — conferma Majorino —. Mi pare un’ottima idea, dà forza al concetto di welfare e anche alla sua applicazione pratica». Gallo e la presidente Mariapia Carloni ci stanno mettendo tutto l’impegno, con Francesco Meneghini, Anna Simioni, Carlo Bonfati, Tommaso e Giangiacomo Freyrie, Paolo Ravasio e Monica Calenti.

Il gruppo non è nuovo a iniziative in campo sociale. Sempre a loro si deve il comitato «Emergenza freddo» cui aderiscono ormai centinaia di cittadini di tutte le età: nei mesi freddi il comitato gestisce — con organizzazione totalmente volontaria — un dormitorio temporaneo per senzatetto (oggi, per il secondo anno di seguito, in corso di Porta Vigentina). «Il concetto di Punto Welfare è trasferire la negoziazione in modo che non sia più individuale, ma collettiva. Oggi è sottovalutato, soprattutto dai giovani, il welfare di terzo pilastro, quello personale», sottolinea Mariapia Carloni. Pur avendo tutti una professione impegnativa, nei ritagli di tempo si sono dati da fare. Hanno aperto un sito, puntowelfare.it, e una pagina Facebook, presto avranno un blog per raccogliere idee sui servizi che mancano di più. «Da Milano — sperano —, l’iniziativa potrebbe contagiare l’Italia». Fondazione Progetto Arca, attiva con i senzatetto e i profughi, conta di iscrivere nei prossimi giorni alcuni suoi dipendenti e valuta di estendere l’iniziativa anche agli assistiti: «Il costo è minimo per la fondazione, potrebbe essere davvero la svolta per molti — dice il presidente Alberto Sinigallia —. Bisogna vedere come crescerà l’iniziativa, ma dopo sole due settimane i numeri degli iscritti sono più che significativi».

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